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Chiacchierata con l'IA

  • Immagine del redattore: Rossella Buscemi
    Rossella Buscemi
  • 19 ago
  • Tempo di lettura: 2 min

Lo ammetto, mi sono incuriosita e ho cominciato ad utilizzarla anche io per i motivi più diversi: dal calcolo della suddivisione di un pannello grande in pannelli più piccoli con il minor sfrido possibile ai consigli su come ottimizzare il mio sito web. Mi sono ritrovata anche a chiacchierare con “lui” (o lei?) di carriera artistica e scelte importanti e non nascondo di avere pure salvato alcuni suggerimenti che mi sono sembrati interessanti.

Ogni volta che lo uso resto sbigottita dalla velocità di risposta, anche alle domande più complesse. Molto spesso, però, la risposta non sempre risulta corretta e così mi ritrovo a chiedere conferma e a ricevere puntuali risposte di cortesi scuse e revisione della risposta precedentemente data. Frustrante!

Questa, in sintesi, è la mia esperienza con l’intelligenza artificiale ma in questo articolo vorrei parlare di una funzionalità in particolare, quella della creazione delle immagini.

Un po' perché mi riguarda da vicino, un po' perché l’utilizzo mi ha causato forti emozioni e ho necessità di metabolizzare per continuare ad andare avanti, riconoscendone il suo utilizzo nel 90% dei post che vedo in giro. Ma andiamo con ordine.

Tra i diversi utilizzi che ho fatto, come dicevo, c’è stato anche quello di creare delle immagini. La mia idea era quella di accelerare la creazione dei bozzetti che poi potevano servirmi per il dipinto, fare cioè delle prove e vedere cosa ne veniva fuori. Davo delle indicazioni davvero molto precise e dettagliate e aspettavo con pazienza l’immagine.

Quest’ultima usciva fuori, io la guardavo, sentivo che c’era qualcosa che non andava, ma quasi ipnotizzata dalla facilità e comunque dal risparmio di tempo, provavo con un’altra immagine. Ne ho fatte uscire fuori tre… poi ho detto basta. Ho reagito di impulso, non ho ragionato su, ma non potevo andare oltre. Semplicemente le immagini mi facevano ribrezzo. Una cosa che viene dalla pancia e di cui non so dare spiegazione logica. Non sono brutte (diciamo) ma mi ispirano ribrezzo. I colori sono spesso un po’ cupi e spenti, i soggetti con linee arrotondate…ma non so dare altre spiegazioni. Solo questo è… e ne prendo atto.

Conclusione della storia, ho cancellato tutto e non ho la minima intenzione di tornarci, a meno che non voglia provare intenzionalmente un po’ di disgusto, ma non credo proprio accadrà.

Il problema adesso è che riconosco le immagini create con l’AI ad un chilometro di distanza e mi disturbano…tanto. Anche se magari l’articolo è interessante c’è sempre quell’immagine in bella vista che mi suggerisce di cambiare pagina. Cosa posso fare? Metto una mano sull’immagine e continuo a leggere?

In tutta sincerità, spero che questa funzionalità si affini - prima che mi venga l’esaurimento nervoso - o che il suo utilizzo venga ridotto drasticamente, ma nella consapevolezza di avere poche probabilità che questo avvenga, vi ringrazio per aver letto questo mio sfogo e vi auguro di continuare a creare, almeno quello, con la vostra intelligenza “umana”.

 

Tramonto spettacolare goduto dal vivo quest'estate
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