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Vuoi diventare artista?

  • Immagine del redattore: Rossella Buscemi
    Rossella Buscemi
  • 15 nov 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Da un po’ di tempo rifletto sul significato del termine “talento”. Tanto che ho deciso di scriverne un articolo, per fissare, con le parole, i pensieri che mi si sovrappongono in mente senza un ordine preciso.

Il termine talento nel nostro uso comune deriva da una parola utilizzata in una parabola del Vangelo. Gesù racconta di un padrone che, prima di partire, dona gratuitamente delle somme di denaro pesate (i talenti appunto) e chiede ai riceventi di farne buon uso e di farli fruttificare. Il talento, quindi, è qualcosa che si riceve in modo assolutamente gratuito senza che vi sia alcuna partecipazione da parte nostra. Ma allora perché, quando ascoltiamo un musicista particolarmente bravo diciamo che ha talento?

Il/la musicista particolarmente bravo/a avrà passato anni interi sul suo strumento musicale, avrà superato dei momenti di scoraggiamento, si sarà sentito deluso e affaticato. Per giungere a suonare come lo abbiamo sentito suonare non si sarà basato esclusivamente sul suo talento. Quello serve forse all’inizio per potersi orientare in ciò che è per noi più semplice o costa meno fatica. Ma in tutta sincerità non credo sia sufficiente per fare qualcosa ad alti livelli ed avere successo. Per questo ci vuole molto di più.

A questo punto i miei pensieri cominciano a vagare liberi e incontrollati. Ma allora posso fare qualsiasi cosa? Non ho proprio bisogno del talento per riuscire, basta che mi impegni e che sia determinata e soprattutto impari?

Non so cosa tu stia pensando, ma io penso sia proprio così. Credo di averlo sperimentato in prima persona ma di questo non posso averne certezza. Posso solo ricordare quando alle scuole elementari guardavo i miei disegni che mi sembravano bellissimi, poi osservavo quelli dei miei compagni o compagne e mi rendevo conto della realtà. Però amavo tanto disegnare!! E forse il mio talento era quello: la passione e l’amore per qualcosa. Ognuno di noi dovrebbe scoprire cosa ama veramente fare, non in cosa è bravo ancor prima di imparare. Si può imparare tutto. Forse l’unico talento di cui abbiamo bisogno e che è stato donato proprio a tutti, a me e anche a te che stai leggendo, è la vita!

La vita è l’unica condizione necessaria perché noi possiamo cominciare a costruire quello che vogliamo veramente diventare o fare. Serve l’amore per quella azione, attività o comportamento che ti farà superare qualsiasi difficoltà si possa incontrare lungo il percorso. E infine, tanta determinazione e grinta, che forse sono gli aspetti più importanti in ogni processo di apprendimento e crescita.

Un discorso a parte deve invece essere fatto per la creatività. Anche questo potrebbe, da alcuni, essere considerato come un talento a sé ma tanti studi hanno evidenziato come anche la creatività possa essere considerata una capacità che si può allenare. È come un muscolo che se viene allenato con gli esercizi corretti si fortifica, si sviluppa e diventa sempre più forte…e produttivo.

Quindi, in fin dei conti, se si vuole diventare artisti nessun ostacolo esiste veramente se non quello che si origina dentro di noi.

I veri ostacoli sono la pigrizia, la fretta, cioè la deleteria, ormai diffusissima, abitudine a voler ottenere tutto e subito. La mancanza di autostima che uccide dentro di noi, come un mostro, ogni tentativo di emergere sopra la folla e distinguerci per quello che veramente siamo e per il valore che possiamo donare agli altri.

Se anche tu ne soffri, voglio regalarti questo cambio di prospettiva che spero ti possa aiutare.

Prima di tutto è necessaria la consapevolezza, cioè devi renderti conto che ne soffri, che quella vocina che senti nella testa non è altro che un nastro registrato chissà quanto tempo fa, quando eri molto piccolo e che la radio-mente trasmette a palla, senza mai interrompersi. L’hai sentita talmente tante volte e da tanto tempo che ormai non sai distinguerla, ti sembra un suono naturale, vero e invece è solo artificiale e non vero.

Secondo considera che quello che hai da dare di bello, interessante, utile al mondo puoi darlo solo tu e nessun altro. I quadri che realizzo io, posso farli solo io, nessun altro. Potrebbe essere uno stesso soggetto ma la realizzazione finale sarebbe comunque differente.

Ed infine, la tua attività è assolutamente un valore per gli altri. In un certo senso sei responsabile se non donerai al mondo quello di cui sei capace e appassionato, che è mille volte più grande della responsabilità di aver provato e magari inizialmente fallito.

Cosa ne pensi? Se ti va, scrivilo nei commenti. Sarei felicissima di leggerti



2 Comments


Claudia Costanzo
Claudia Costanzo
Nov 21, 2021

Grazie Rossella, condivido pienamente il tuo pensiero, la mia esperienza è comune alla tua :-)

Claudia 🎼

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Guest
Nov 15, 2021

Non c’è una sola delle tue parole che io non condivida pienamente. Bravissima!

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